dettaglio di un tappeto vissuto un cui è presente un simbolo amazigh e l'immagine di una donna

Perché diciamo Amazigh e non berbero?

A Casa Amar, parliamo sempre di tappeti Amazigh e mai di tappeti "berberi".  Perché preferiamo usare una parola che è così poco conosciuta in Italia? Questo articolo lo spiega.

Punti chiave dell'articolo:

  • Origine ed etimologia del termine "berbero"
  • Il significato culturale di "Amazigh"
  • Diversità dell'artigianato marocchino
  • Guida alla corretta terminologia

Forse lo avrete già notato: parliamo sempre di tappeti Amazigh e mai di tappeti berberi.

Eppure, la parola Amazigh non viene quasi mai usata in Italia, a maggior ragione quando si tratta di identificare i tappeti.

Perché abbiamo scelto di usare una parola così poco conosciuta nel paese?

Le origini della parola "berbero"

Per rispondere a questa domanda, facciamo un pochino di etimologia:

La parola "Berbero" deriva dall'antico greco "bárbaros" e dal latino "barbarus", che ha dato anche la parola "Barbari".

In greco, la parola significava letteralmente il "balbuziente" e designava colui che non sapeva parlare la lingua greca.

Il "barbarus" latino, invece, era lo "straniero", ovvero quello estraneo alla civiltà greco-romana.

Oggi, la parola "barbaro" ha un'accezione negativa. Il "barbaro" è rozzo, incolto, crudele, inumano.

L'evoluzione storica del termine

Il termine ha dato origine alla parola araba "barabir" o "barabira" che è stata usata nel Medioevo da autori arabi per identificare le popolazioni autoctone del Nord Africa.

Da lì, in tutto il mondo occidentale sono state usate progressivamente parole con la stessa etimologia negativa: gli anglosassoni dicono "berber" mentre i francesi usano la parola "berbère" (durante la colonizzazione la Francia aveva anche proclamato il "Dahir Berbère", un decreto che creava un sistema giuridico duale che divideva i marocchini in "arabi" e "berberi".)

Il vero significato di Amazigh

Come potete immaginare, la popolazione originaria del Nordafrica non chiama sé stessa "berbera".

Nella loro lingua, si chiamano "Imazighen" o "Amazigh" che significa "Persone libere". Un significato decisamente bello e che gli fa onore.

La diversità dell'artigianato marocchino

Non tutti i tappeti creati in Marocco sono creati da artigiane Amazigh, che si identificano come tali.

Ad esempio, i nostri tappeti realizzati a Boujaad, a Salé o a Khmisset, sono più spesso creati da artigiane che non rivendicano alcuna appartenenza all'identità Amazigh. La loro lingua di riferimento é la darija (l'arabo marocchino). E allora come si definiscono queste artigiane? Marocchine, semplicemente.

In conclusione

Buona parte delle artigiane con le quali lavoriamo sono Amazigh, ma non tutte.

Perciò abbiamo scelto di chiamare i nostri tappeti con un termine inclusivo.

Quelli che trovi qui da noi sono tappeti marocchini, perché realizzati in Marocco, ancora e sempre.

Aggiornato il 27/11/2024