Tappeti in lana: tutto quello che devi sapere

Tappeti in lana: tutto quello che devi sapere

Oggi vogliamo portarvi in un mondo fatto di morbidezza e tradizione, artigianalità e colore: parleremo di lana nell'interior design, e in particolare della produzione dei tessili d'arredo per eccellenza: i tappeti. E non parleremo solo dei nostri tappeti marocchini, ma più in generale dei tappeti in lana.

Oggi i tappeti in lana fatti a mano più apprezzati a livello mondiale sono quelli prodotti in Marocco. Chiamati anche berberi o Amazigh, sono pezzi artigianali unici realizzati con materie prime di qualità, e godono di una tradizione millenaria e di una maestria senza pari. Nella maggior parte dei casi si tratta di tappeti in lana di pecora caratterizzati da disegni, motivi e colori la cui varietà li rende facilmente adattabili ad ambienti moderni o classici.

Altrettanto pregiati sono naturalmente i leggendari persiani. Altri paesi che si distinguono per l’uso della lana sono Turchia, India, Nepal e Tibet, Afghanistan e Nuova Zelanda, paese non tradizionalmente legato alla manifattura di tessili d’arredo, ma che si sta specializzando nell’esportazione di finissima lana merinos per la creazione di tappeti di design.

Ecco di cosa parleremo:

Ma partiamo prima dal passato: quando hanno iniziato a usare la lana per tessere i tappeti? Quali sono le prime testimonianze del loro utilizzo? A queste e ad altre domande risponderemo in questo lungo articolo. Seguiteci!

Breve storia dell’uso della lana nei tappeti

La storia della lana intrecciata nei tappeti è un viaggio affascinante che abbraccia millenni di cultura e artigianato.

Le prime tracce del suo utilizzo risalgono circa al 7000 a.C., quando l’uomo iniziò ad addomesticare le pecore per ottenere fibre tessili. Già nel Paleolitico, le comunità pastorali europee e mesopotamiche sfruttavano la lana per creare tessuti. Un’importante svolta avvenne con l’Età del Bronzo (~3000 a.C.), quando i tessuti di lana si diffusero nell’Egeo e in Medio Oriente, come attestano gli oltre 8000 fusi ritrovati a Troia.

La pratica dell'allevamento delle pecore e l'impiego della lana a scopi tessili sono frequentemente menzionati nella Bibbia, in antichi testi assiri e babilonesi, così come nell'Odissea di Omero, risalente al IX secolo a.C.

Uno dei reperti più straordinari è il tappeto di Pazyryk, rinvenuto nelle gelide tombe scite dell’Altai e datato intorno al 500 a.C.: con i suoi disegni complessi e i suoi colori naturali ottenuti da indaco e cocciniglia, testimonia una maestria tecnica che ancora oggi ispira artigiani. 500 a.C. - incredibile, vero?

Durante l’epoca classica la lana divenne un materiale cardine per le economie tessili di Grecia e Roma. Gli antichi greci selezionavano pecore dai velli pregiati, e la lavorazione della lana era così radicata da comparire nelle ceramiche dipinte, dove donne sono ritratte intente a filare e tessere. A Roma l’arte della lana raggiunse una sofisticazione elevata: officine lanarie producevano filati di diversa qualità, come la lana “molle” o “hirsuta”, e si svilupparono tecniche di tintura, cardatura e tessitura che gettarono le basi per le lavorazioni successive. Questi tessuti non servivano solo per abiti, ma anche per manufatti come tappeti e coperture decorative, che si trovavano tanto nelle case aristocratiche quanto nei templi.

In Medio Oriente e Nord Africa la tessitura dei tappeti in lana assunse un ruolo simbolico e artistico. In particolare, il Marocco divenne celebre per i suoi tappeti artigianali, come i Beni Ourain e i kilim. Qui, la lana delle pecore locali, morbida e resistente, è lavorata ancora oggi con tecniche ancestrali. I tappeti marocchini si distinguono per i loro motivi geometrici, ricchi di simbolismo, che raccontano storie di protezione, fertilità e connessione con la natura.
I colori, ottenuti da pigmenti naturali come la robbia e la reseda, aggiungono profondità e calore a queste opere d’arte. E sul nostro e-shop ne avete tanti di esempi!

Con l’avvento della modernità, la lana ha mantenuto la sua centralità grazie alla sua versatilità e sostenibilità. I tappeti in lana, infatti, sono apprezzati per la loro durata e capacità di isolamento, rendendoli adatti sia agli ambienti tradizionali che a quelli contemporanei. Tuttavia, il loro valore non è solo pratico: scegliere un tappeto in lana fatto a mano significa sostenere le economie locali e preservare tradizioni millenarie. Nel mondo del design d’interni, questi tappeti rappresentano il connubio perfetto tra funzionalità ed estetica, portando nelle case un tocco autentico di storia e artigianato. Così, ogni tappeto in lana racconta una storia che intreccia passato e presente, dalle gelide steppe dell’Altai alle calde terre marocchine, unendo culture lontane sotto il segno dell’eleganza e della maestria artigianale.

Cos’è la lana e come viene ricavata

La lana è una fibra naturale di origine animale, ottenuta dal manto di vari animali attraverso un processo di tosatura e lavorazione. La sua struttura è composta principalmente di cheratina, una proteina che rende questa fibra elastica, resistente e termoisolante. Sebbene il termine "lana" si riferisca comunemente al vello delle pecore, esistono molti altri animali da cui si ottengono fibre con caratteristiche uniche, come le capre, i camelidi e alcuni conigli. Sì, conigli!

pecore sulle montagne marocchine

Le pecore sono senza dubbio la fonte primaria di lana, con razze come la Merino, nota per la sua eccezionale morbidezza, e la Lincoln, che produce fibre lunghe e robuste. Dalle capre si ricavano lane pregiate come il cashmere, ottenuto dal sottovello soffice delle capre Cashmere, e il mohair, derivato dalle capre d'Angora. I camelidi, come l’alpaca, il lama e la vigogna, offrono fibre leggere, calde e setose, particolarmente apprezzate per capi di lusso. Il cammello, invece, fornisce una lana calda e morbida, spesso utilizzata in tonalità naturali. Un’altra fibra esclusiva è l’angora, ricavata dai conigli d’Angora, caratterizzata da una texture setosa e leggera.

Ma come viene lavorata tutta questa lana?

  • La lavorazione della lana inizia con la tosatura, un’operazione che avviene generalmente una volta all’anno, in primavera, quando il vello è al massimo del suo sviluppo.
  • Dopo la tosatura, la lana grezza viene sottoposta a una serie di processi per renderla adatta alla filatura e alla tessitura. La prima fase è il lavaggio, necessario per rimuovere impurità come terra, grasso naturale (lanolina) e residui vegetali.
  • Una volta pulita, la lana viene cardata, un processo che districa e allinea le fibre, trasformandole in una massa uniforme pronta per la filatura. A seconda dell’uso finale può essere ulteriormente pettinata per ottenere filati più lisci e omogenei.
lana di pecora grezza

I tipi di lana variano in base alla razza dell’animale e al trattamento delle fibre.

La lana vergine, ad esempio, proviene da pecore tosate per la prima volta ed è particolarmente morbida. La lana superfine, come il Merino, è ideale per capi a contatto con la pelle, mentre la lana grossa, come quella delle pecore Lincoln, è impiegata per tappeti e tessuti resistenti. Il cashmere e l’alpaca sono apprezzati per la loro leggerezza e capacità termica, mentre il mohair si distingue per la lucentezza. Altre varietà includono la lana Shetland, ottenuta da pecore delle Isole Shetland, e la lana Gotland, nota per il suo colore grigiastro naturale.

La qualità della lana varia anche in base alla specie di animale da cui proviene e, per ogni singolo animale, alla zona del corpo da cui viene prelevata (ad esempio pancia, spalla, dorso o zampe). In linea generale, la lana ottenuta da spalle e dorso è caratterizzata da fibre tendenzialmente più lunghe, brillanti e resistenti all'usura.

Anche l'alimentazione, e quindi le caratteristiche dei pascoli, influisce sullo sviluppo di manti più o meno densi e soffici: i tappeti marocchini realizzati con la lana del Siroua, per esempio, sono così morbidi perché le pecore provenienti da quella catena montuosa hanno un’alimentazione basata esclusivamente su erbe locali, che conferisce al pelo estrema morbidezza e brillantezza.

Ogni tipo di lana offre qualità uniche, rendendola una materia prima versatile per abbigliamento, tappeti, coperte e altre applicazioni. La sua lavorazione è un’arte antica che unisce tecniche tradizionali e innovazioni moderne, mantenendo intatto il suo fascino e la sua utilità attraverso i secoli.

Lavorazioni e tipologie di tappeti in lana

Dopo questa lunghissima premessa andiamo a esplorare più da vicino il mondo della lana per i tappeti.

Dalla lana al tappeto

La lavorazione della lana per la tessitura dei tappeti è un processo complesso che unisce tradizione e abilità artigianale. Dopo la tosatura delle pecore, la lana grezza viene lavata per rimuovere impurità e lanolina, un grasso naturale utile in cosmetica. La fase successiva è la cardatura, che districa e allinea le fibre, trasformandole in una massa uniforme. La lana viene poi filata in fili di diverso spessore e tinta con colori naturali o chimici, pronti per la tessitura.

Nel mondo dei tappeti, esistono due principali tecniche di lavorazione: tessitura e annodatura

I tappeti tessuti vengono realizzati intrecciando fili di trama e ordito su un telaio, creando superfici piatte come i kilim. Questi tappeti sono leggeri, senza pelo, e spesso decorati con motivi geometrici.

Al contrario, i tappeti annodati a mano prevedono la creazione di nodi singoli attorno ai fili dell’ordito. Ogni nodo forma il vello del tappeto, che viene poi rasato per ottenere una superficie uniforme. Questa tecnica richiede molto più tempo e abilità: il risultato sono tappeti morbidi, resistenti e tridimensionali. L’annodatura è una lavorazione artigianale la cui maestria si tramanda di generazione in generazione.

La taftatura è invece una tecnica moderna utilizzata per produrre tappeti, inclusi quelli in lana, combinando artigianalità e velocità di lavorazione. A differenza dei tappeti annodati a mano, dove ogni nodo viene creato manualmente, nella taftatura i fili di lana vengono fissati su una base di tessuto preesistente tramite un apposito strumento, chiamato "pistola tufting" o ago da taftatura. Questo strumento spinge i fili di lana attraverso il supporto, creando dei piccoli anelli. Questi anelli possono essere lasciati tali per ottenere un tappeto a pelo riccio, oppure tagliati per creare un vello più morbido e simile ai tappeti tradizionali. Dopo aver completato il disegno, il retro del tappeto viene fissato con uno strato di lattice o colla per mantenere i fili saldamente in posizione.

Mentre i tappeti tessuti offrono semplicità e leggerezza, quelli annodati esprimono lusso e durabilità, rendendoli veri capolavori dell’artigianato. Entrambi valorizzano la lana, esaltandone qualità e versatilità.

Una nota sui tappeti marocchini: la tessitura, come anche l’annodatura, nel nostro caso è esclusivamente fatta a mano. I telai non sono telai meccanici, ma artigianali e richiedono la lavorazione a mano.

artigiana che carda la lana di pecora

 

Ma cosa sono trama e ordito? Trama e ordito sono gli elementi fondamentali nella struttura di un tappeto in lana, poiché costituiscono la base del tessuto.
L’ordito è l’insieme dei fili tesi verticalmente sul telaio. Questi fili formano lo scheletro del tappeto e rappresentano il supporto su cui viene costruito il disegno e il vello.
La trama, invece, è l’insieme dei fili che vengono intrecciati orizzontalmente tra i fili dell’ordito. Questi fili passano alternativamente sopra e sotto l’ordito, fissandolo e conferendo stabilità e compattezza alla struttura.
Nei tappeti tessuti, la trama è ciò che crea il motivo decorativo insieme all’ordito, mentre nei tappeti annodati, la trama si alterna ai nodi, assicurandoli saldamente. Questi due elementi lavorano in sinergia per dare al tappeto robustezza e durabilità.
Nel caso di un tappeto annodato a mano, trama e ordito sostengono i nodi che formano il vello, contribuendo alla sua morbidezza e resistenza. Comprendere il ruolo di trama e ordito è essenziale per apprezzare la qualità e la complessità dei tappeti in lana artigianali.

A seconda della tecnica di lavorazione il risultato cambia, e abbiamo diversi tipi di tappeti in lana principalmente suddivisi in tappeti a pelo corto, medio o lungo e tappeti a tessitura piatta.

Il tappeto in lana a pelo corto

Non è facilissimo fare una distinzione netta tra tappeti in lana a pelo corto e tappeti in lana a pelo lungo: bisognerebbe misurare l’altezza di ogni tappeto e stabilire a priori delle misure di riferimento. Potremmo darvi come indicazione generica il centimetro: al di sotto di 1 cm possiamo definire un tappeto come tappeto a pelo corto, mentre se saliamo al di sopra e oltre i 2 cm possiamo parlare di tappeto a pelo lungo.

Non prendetela però troppo alla lettera, d’accordo?

Nel primo caso, tra i tappeti a pelo corto raso potremmo trovare i tappeti Taznakht (sempre corti) o i tappeti Boujaad, che spesso lo sono. Tra i tappeti a pelo raso possiamo anche trovare dei tappeti vintage, come quelli che trovate sul nostro shop.

tappeto lana pelo corto

Il tappeto in lana a pelo lungo​

Per chi ama i tappeti in lana grossa (spesso vengono chiamati tappeti shaggy dal termine inglese) sicuramente i tappeti in lana a pelo lungo - oltre il centimetro - rappresentano la scelta preferita.

Morbidi e accoglienti, tra questi potremmo indicare i soffici Beni Ourain, i Beni Mrirt oppure i tappeti Azilal. Noi li abbiamo messi tutti nella stessa categoria perché non riteniamo così determinante questa distinzione: vedi tutti i nostri tappeti a pelo lungo.

dettaglio del lungo pelo e delle sfumature di colore di un  tappeto beni mrirt

Il tappeto in lana senza pelo

I tappeti senza pelo a tessitura piatta, realizzati in lana o misto lana e cotone, o, nel caso dei Boucherouite, con tessuti riciclati di ogni tipo, sono un elemento di grande fascino.

In Marocco, questi tappeti sono conosciuti come Hanbel, anche se spesso vengono erroneamente chiamati "Kilim marocchini". Il termine Kilim proviene dalla lingua turca, ma la sua variante persiana, gelim (گلیم), è altrettanto diffusa, e la tradizione di questi tappeti si estende ben oltre i confini della Turchia, arrivando ai Balcani, Afghanistan, Pakistan, India e persino Cina, tracciando una storia ricca di scambi culturali e influenze diverse. Questi tappeti sono realizzati con una tecnica di tessitura piatta senza nodi, che conferisce loro una struttura solida e resistente. Nonostante la loro semplicità apparente, i Kilim sono decorati con motivi geometrici e colori brillanti, spesso ispirati dalle tradizioni locali e dalla natura. Ogni design racconta storie di antiche tribù, di credenze e di simbolismi legati alla protezione e alla prosperità.

I materiali naturali come la lana e il cotone permettono di ottenere tinture vivide e durature, con sfumature che si mantengono intatte nel tempo. Oltre ad essere tappeti, i Kilim vengono utilizzati anche come arazzi, coperte o tende, e sono apprezzati per la loro leggerezza, che li rende perfetti anche per gli spazi moderni. Questi tappeti rappresentano una fusione tra la tradizione artigianale e il design contemporaneo, aggiungendo un tocco di storia e bellezza in qualsiasi ambiente.

Vedi tutti i nostri tappeti Hanbel.

tappeto marocchino a tessitura piatta senza pelo

Tintura e colori

Le prime tracce di tintura della lana risalgono all’epoca dell'Antico Egitto e della Mesopotamia, e l'arte della tintura si è tramandata nei secoli attraverso diverse civiltà, inclusi i popoli del Medio Oriente, dove la lana veniva tinta utilizzando metodi naturali. Oggi, questa tradizione è ancora viva nelle pratiche artigianali, in cui i tappeti in lana vengono realizzati e tinti con tecniche che rispettano i metodi antichi.

Dopo la tosatura, la lana veniva trattata per rimuovere il grasso tramite un lavaggio con acqua bollente, a cui si aggiungevano spesso detergenti (saponi ed erbe) per facilitare il processo di pulizia. Una volta sgrassata, la lana veniva cardata per separare le fibre, quindi filata e avvolta in matasse pronte per la tintura. Questo trattamento della lana era seguito da un ulteriore passaggio, più o meno elaborato, di tintura, un processo che ha sempre ricoperto un ruolo cruciale nel valorizzare il tappeto finito. Le matasse di lana venivano tinte da esperti tintori che utilizzavano coloranti naturali provenienti da fonti vegetali, animali o minerali, ricette che si perdevano nelle tradizioni antiche e venivano custodite gelosamente.

lana grezza appena tosata lana grezza pronta per il lavaggio

Nonostante l'ampia disponibilità di coloranti sintetici, in molte delle regioni che sono state culle della produzione di tappeti come il Marocco, i metodi tradizionali di tintura, basati su ingredienti naturali, sono ancora praticati oggi. Questi procedimenti, che mescolano sapienza e tradizione, erano un elemento fondamentale per conferire ai tappeti un valore aggiunto significativo, rendendo ogni pezzo non solo un prodotto artigianale, ma anche un'opera unica, intrisa di storia e cultura.

Le piante tintorie sono state fondamentali per la creazione di una vasta gamma di colori, ognuno con una propria simbologia e applicazione.

  • ROSSO
    Il rosso è uno dei colori più utilizzati nei tappeti orientali: veniva estratto dalla cocciniglia, un insetto che produce un pigmento rosso intenso, o dalla robbia (una pianta le cui radici venivano - e tutt'ora vengono - essiccate e macinate), oppure da alcuni metalli.
  • BLU
    Un altro colore fondamentale nella produzione dei tappeti di lana era il blu, che veniva ricavato dalla pianta di guado (indaco). Questa pianta era conosciuta fin dall'antichità per la sua capacità di produrre un blu profondo e resistente, particolarmente apprezzato per la sua durata nel tempo. Il blu indaco è stato usato per secoli, tanto da diventare uno dei colori più ricercati nei tappeti in lana provenienti da Persia e Asia Minore.
  • GIALLO
    Il giallo veniva ottenuto da piante come il reseda e la curcuma. Questi pigmenti naturali davano una tonalità calda e luminosa, che, combinata con il rosso e il blu, contribuiva alla creazione di bellissimi tappeti lana multicolore; la combinazione di colori ottenuti da piante come il reseda e la curcuma era anche utilizzata per ottenere varianti di giallo pallido e arancio.
  • BEIGE E BIANCO
    Per i tappeti di lana tinta unita nei toni più neutri, come il beige e il bianco, i coloranti naturali provenivano da piante come la noce o dalla corteccia di quercia, ricche di tannini naturali. Questi materiali venivano utilizzati per ottenere sfumature beige, marrone chiaro o grigio chiaro, colori oggi particolarmente apprezzati per tappeti dall’aspetto elegante e sobrio, ideali per ambienti minimalisti (quando è fatto naturalmente - non tinto con pigmenti acquistabili in commercio - il grigio è tutt'ora ottenuto cardando insieme lana naturalmente avorio e lana naturalmente marrone). Il grigio è in effetti un colore molto ricercato nei tappeti in lana contemporanei: il tappeto di lana grigio o neutro, infatti, risponde alle esigenze estetiche di spazi più moderni, ma trova collocazione armonica anche in ambienti più classici.

Le tecniche artigianali legate alla tintura della lana si sono tramandate nei secoli e oggi vengono ancora utilizzate in molte regioni del mondo, Marocco incluso come sappiamo. In conclusione, la tintura naturale della lana è una pratica che unisce tradizione, arte e sostenibilità. La capacità di ottenere colori ricchi e vibranti da piante tintorie ha reso i tappeti in lana uno degli articoli decorativi più pregiati e durevoli. Che si tratti di tappeti lana tinta unita nei toni caldi del beige e bianco, o di tappeti lana multicolore con motivi complessi, la tintura naturale ha contribuito a creare capolavori senza tempo, che speriamo possiate apprezzare quanto noi.

tintura lana per tappeti marocchini pigmenti tintori per lana
 lana tinta per tappeti marocchini

Cura e manutenzione [ordinarie]

La lana respinge naturalmente lo sporco grazie alla lanolina, una cera protettiva che ricopre le fibre. Ecco perché tutti i tessuti di lana si sporcano difficilmente (anche i maglioni di pura lana per esempio).
Anche i tappeti in lana, dunque, sono molto durevoli; per mantenere intatta la loro bellezza e morbidezza nel tempo richiedono però qualche piccola attenzione.

Ecco i nostri consigli per la cura quotidiana e la manutenzione ordinaria:

  • Aspirazione frequente del tappeto: passare l’aspirapolvere previene l’accumulo di polvere e sporcizia che possono danneggiare le fibre nel tempo; consigliamo di farlo con frequenza costante (una o due volte a settimana può essere un’indicazione) e di utilizzare un aspirapolvere con spazzola a rullo per tappeti a pelo corto e un beccuccio piatto per tappeti a pelo lungo, passandolo piano sulle frange dall’interno verso l’esterno.
  • Come smacchiare un tappeto di lana: se il tappeto si macchia è importante tamponare immediatamente la zona interessata con un panno asciutto o carta assorbente, evitando di strofinare per non spingere la macchia più in profondità; per la rimozione delle macchie più ostinate, invece, si possono utilizzare detergenti specifici per lana oppure una soluzione di acqua tiepida e aceto bianco in piccole quantità.
  • Accorgimenti per la vita quotidiana e rotazione periodica: per evitare spostamenti accidentali è utile adoperare sottotappeti antiscivolo. I tappeti inoltre subiscono un’usura maggiore nelle zone ad altro traffico, per cui ruotarli ogni 5-6 mesi aiuta a distribuire in modo uniforme scolorimenti e/o usura (tenete conto, comunque, che la lana è dotata di una sua elasticità naturale e torna rapidamente alla forma originale).
  • Lo shedding (perdita di lanugine): i tappeti di buona qualità non perdono peli, ma possono perdere un po’ di lanugine (è un fenomeno che riguarda tutti i tappeti di lana). È tutto normale, e se c’è qualche pelo un po’ più lungo è sufficiente tagliare il tessuto in eccesso.
  • Tappeti di lana e tarme: la lana può essere un bersaglio per tarme o altri insetti, per i quali si possono utilizzare saltuariamente repellenti naturali appositi; controllare periodicamente il tappeto per trovare segni di infestazione può essere una forma di prevenzione.


Prestando queste semplici attenzioni il tuo tappeto in lana rimarrà morbido, pulito e splendente per molti anni. La cura regolare è senza dubbio il segreto per preservarne il valore estetico e funzionale.

Un trucchetto per prendersi cura di tutti i tappeti in lana? Per eliminare i cattivi odori si può cospargere del bicarbonato da lasciare agire per due ore e aspirare successivamente.

tappeto marocchino lana beige pelo medio lungo

 

Pulizia e lavaggio [straordinari]

La pulizia straordinaria dei tappeti di lana è essenziale per mantenere il loro splendore e garantire che durino a lungo. Oltre alla manutenzione ordinaria, è importante sapere come affrontare una pulizia più profonda e lavaggi occasionali, sia per eliminare lo sporco accumulato sia per rimuovere macchie ostinate.

Come pulire i tappeti di lana a casa

Per una pulizia straordinaria efficace, è fondamentale adottare metodi che rispettino le fibre naturali della lana. Dopo aver accuratamente aspirato il tappeto, per una pulizia più profonda si può utilizzare un detergente specifico per lana diluito in acqua tiepida. Per le macchie si può usare una spugna o panno morbido e tamponare delicatamente la superficie, evitando di bagnare completamente il tappeto per non danneggiare le fibre.

Come lavare i tappeti di lana in casa

Lavare un tappeto di lana a casa è possibile, ma richiede molta attenzione: se il tappeto è piccolo può essere immerso in una vasca riempita con acqua tiepida e un detergente delicato, strofinando leggermente le aree più sporche. Dopo il lavaggio, risciacquare abbondantemente per eliminare ogni residuo di sapone e lasciar asciugare all'aria, preferibilmente in un luogo ben ventilato ma lontano dalla luce diretta del sole. Esistono anche degli elettrodomestici lavatappeti con i quali si possono lavare i tappeti di lana in casa senza sforzi eccessivi (e sono abbastanza accessibili, i prezzi partono dai 90 euro).

Come lavare un tappeto di lana grande

Una lavanderia professionale, invece, saprà meglio come lavare un tappeto di lana grande, perché in questo caso la gestione in casa risulta più complessa (considerate anche il peso di un tappeto di lana completamente bagnato).

Come lavare un tappeto di lana a pelo lungo

I tappeti in lana a pelo lungo richiedono un trattamento identico: la pulizia deve concentrarsi sull’aspirazione leggera per evitare di tirare le fibre. Per eventuali macchie si può tamponare con una soluzione di acqua tiepida e sapone specifico per lana, prestando particolare attenzione a non inzuppare eccessivamente il pelo lungo. Una volta lavato, cercare di rimuovere l’eccesso d’acqua delicatamente e lasciarlo asciugare in posizione orizzontale per mantenere la forma originale.

Come lavare un tappeto di lana in lavatrice

Sebbene il lavaggio in lavatrice non sia sempre raccomandato per i tappeti in lana, alcuni modelli più piccoli e resistenti possono essere trattati con un programma delicato o specifico per lana. Prima di lavare un tappeto di lana in lavatrice, è bene verificare prima l’etichetta del produttore o chiedere al negozio in cui avete acquistato. Per quanto riguarda il ciclo di lavaggio, meglio utilizzare un ciclo a basse temperature, con centrifuga ridotta e un detergente adatto alla lana. Una volta terminato il lavaggio, NON va messo in asciugatrice e va fatto asciugare in piano / in orizzontale.

Sapere come pulire i tappeti di lana e adottare i giusti metodi di lavaggio straordinario garantisce che il tappeto resti morbido e luminoso nel tempo. Che si tratti di una pulizia manuale o di un lavaggio più approfondito, trattare la lana con cura è il segreto per preservarne la qualità.

Leggi tutti gli altri consigli nella pagina dedicata alla cura dei nostri tappeti.

tappeto marocchino lana multicolore

 

Perché scegliere un tappeto di lana

Dopo aver approfondito la parte teorica veniamo ora al dunque. Perché optare per un tappeto in lana invece di un tappeto in altri materiali? Proviamo a delineare pro e contro di questa scelta d’arredo che rappresenta un vero e proprio stile di vita.

Pro

  • Sostenibilità ambientale: la lana è 100% naturale, rinnovabile e biodegradabile. Se smaltita correttamente, si decompone nel terreno in pochi anni, restituendo nutrienti come azoto e zolfo, riducendo l’impatto ambientale.
  • Basso impatto sulle risorse marine: a differenza delle fibre sintetiche (poliestere, acrilico o nylon, derivati da petrolio o plastica), i tappeti in lana non rilasciano microplastiche e richiedono meno lavaggi grazie alla loro naturale resistenza a odori, macchie e pieghe.
  • Durata e resistenza: la lana è un materiale robusto e durevole, capace di mantenere la sua forma e le sue caratteristiche nel tempo, anche in ambienti ad alto traffico.
  • Isolamento termico e acustico: grazie alle sue proprietà naturali, un tappeto in lana migliora l’isolamento termico e acustico degli ambienti, aumentando il comfort domestico.
  • Estetica e comfort: morbida al tatto e visivamente raffinata, la lana aggiunge eleganza e calore agli spazi abitativi.
  • Ipoallergenicità: i tappeti in lana sono naturalmente ipoallergenici, dunque solo in rari casi possono creare fastidi alle persone allergiche (alcune info per approfondire).
  • Aria purificata naturalmente: ebbene sì, pare che i tappeti in lana contribuiscano a purificare l’aria dell’ambiente assorbendo rapidamente i comuni inquinanti (formaldeide, anidride solforosa e ossidi di azoto, noti come composti organici volatili o COV). La lana non solo neutralizza questi contaminanti in modo più rapido e completo rispetto alle fibre sintetiche dei tappeti, ma non li riemette nemmeno se riscaldata. (Fonte)

Contro

  • Costo iniziale: i tappeti in lana tendono ad avere un prezzo più elevato rispetto a quelli sintetici, anche se il costo è compensato dalla loro durata nel tempo e dalla loro bellezza incomparabile (quanto costano davvero i tappeti marocchini? Ne abbiamo parlato qui).
  • Manutenzione specifica: pur essendo resistenti, i tappeti in lana richiedono cure attente, come la protezione contro le tarme e lavaggi delicati per preservarne le fibre (ne parlavamo poco più sopra).

Scegliere un tappeto in lana significa privilegiare un materiale sostenibile e di alta qualità, perfetto per chi cerca un’opzione responsabile senza rinunciare a estetica e funzionalità. I vantaggi a lungo termine superano ampiamente i pochi svantaggi, rendendo questa scelta un investimento consapevole per la casa e per il pianeta.

tappeto lana marocchino color crema neutro

 

Dove mettere un tappeto di lana in casa

Un tappeto di lana è un complemento d’arredo versatile dotato di estrema personalità che può arricchire qualsiasi ambiente, adattandosi perfettamente anche agli spazi arredati in stile contemporaneo.

  • I tappeti in lana per soggiorno sono i più richiesti: posizionati sotto il divano e il tavolino creano una zona relax definita e accogliente, aggiungendo calore e texture al pavimento.
  • In una sala da pranzo un tappeto di grandi dimensioni sotto il tavolo valorizza l'area conviviale, garantendo anche comfort acustico grazie alle proprietà fonoassorbenti della lana.
  • In camera da letto un bel tappeto morbido a pelo lungo ai piedi del letto o ai lati è ideale per un risveglio confortevole e una sensazione di lusso (soprattutto quando si hanno pavimenti freddi i tappeti in lana per camera da letto sono una soffice coccola).
  • In spazi come ingressi o corridoi, tappeti di lana a trama piatta o con disegni geometrici minimalisti, come i Beni Ourain marocchini, combinano estetica e funzionalità, resistendo al calpestio quotidiano.
  • Anche negli open space i tappeti di lana sono perfetti per suddividere visivamente gli ambienti, creando un contrasto tra materiali moderni e l’eleganza senza tempo della lana. Un tappeto di lana in salotto, posizionato per esempio in un angolo lettura o sotto una poltrona d’accento, può trasformare uno spazio apparentemente neutro in un angolo molto “cozy”.
  • E in bagno? Potrebbe essere una scelta insolita ma un piccolo tappeto di lana in bagno non è da escludere, considerata la sensazione confortevole dovuta alla morbidezza del manufatto e alla resistenza all’umidità della lana.

La chiave per l’interior design contemporaneo è scegliere tappeti in lana con colori, motivi o texture che dialoghino armoniosamente con l’arredo circostante, valorizzando ogni ambiente con gusto ed equilibrio. La dimensione del tappeto può influire molto sul risultato finale: un tappeto in lana gigante, per esempio, potrebbe essere un diversivo capace di dare carattere a un living spento e arredato in modo semplice.

A volte le dimensioni disponibili non vanno d’accordo con le esigenze d’arredo: sul nostro shop offriamo la possibilità di realizzare tappeti in lana su misura proprio per accontentare qualsiasi necessità progettuale.

tappeto bianco in lana per salotto fantasia rombi colorati

cameretta con tappeto in lana marocchino animali astratti

 

Focus on: tappeto di lana e riscaldamento a pavimento. Sì o no?

Una breve appendice su un tema molto dibattuto: il tappeto di lana si può usare quando c’è il riscaldamento a pavimento? L’installazione di un sistema di riscaldamento a pavimento è una scelta sempre più popolare per il comfort termico e l’efficienza energetica che offre. Molte persone si chiedono però se sia possibile utilizzare tappeti senza compromettere la distribuzione uniforme del calore.

La risposta è sì, a patto di fare scelte ponderate, soprattutto per quanto riguarda il materiale e lo spessore del tappeto.

La lana è uno dei materiali migliori per l’uso con il riscaldamento a pavimento. Questo materiale naturale è noto per la sua capacità di resistere alle alte temperature senza subire danni, e per la sua eccellente conducibilità termica che consente al calore di attraversarlo facilmente.

I tappeti in lana a pelo corto sono particolarmente indicati, in quanto riducono la resistenza termica, facilitando la diffusione del calore nella stanza. Lo spessore del tappeto è, difatti, un fattore cruciale per garantire l’efficacia del riscaldamento a pavimento.

I tappeti sottili permettono al calore di raggiungere rapidamente l’ambiente, mentre tappeti più spessi possono ostacolare la distribuzione termica. Analogamente, è preferibile optare per tappeti a pelo basso o a trama piatta, poiché quelli a pelo lungo possono richiedere uno sforzo maggiore del sistema di riscaldamento per far passare il calore.

Al contrario, i tappeti sintetici, pur essendo pratici, non sempre sono ideali per pavimenti con riscaldamento radiante: alcuni materiali sintetici conducono male il calore, riducendo l’efficienza del sistema. Inoltre, rivestimenti come il lattice o materiali gommosi presenti sul retro di alcuni tappeti possono danneggiarsi con il calore o addirittura compromettere la superficie del pavimento.

È quindi consigliabile scegliere tappeti con basi naturali o apposite per pavimenti riscaldati.

Anche la dimensione del tappeto influisce sulla compatibilità con il riscaldamento a pavimento. Un tappeto troppo grande potrebbe coprire eccessivamente la superficie, riducendo l’efficacia del sistema. Scegliere tappeti di medie o piccole dimensioni consente al calore di diffondersi liberamente dalle aree non coperte, mantenendo al contempo l’eleganza e il comfort dello spazio.

10 curiosità sulla lana

E ora, qualche contenuto più leggero per chiudere questa lunghissima panoramica sulla lana per i tappeti d’arredo. Vediamo quanti di questi aneddoti conoscete:

  1. La lana più pregiata al mondo è quella di vigogna, ottenuta dal manto della vigogna, un camelide andino, ed è apprezzata per la sua eccezionale finezza, leggerezza e rarità.
  2. La lana più calda è quella di yak o di alpaca, grazie alla straordinaria capacità isolante che trattiene il calore anche nelle condizioni più estreme.
  3. Esistono oltre 1000 razze di pecore nel mondo, selezionate nel corso dei millenni per le loro caratteristiche specifiche legate a lana, carne, latte e adattabilità a diversi climi e ambienti.
  4. La lana è ignifuga per natura: ha un punto di accensione molto alto (circa 600°C) e non brucia facilmente, il che la rende una delle fibre più sicure da usare in ambienti domestici.
  5. La lana ha sempre avuto un valore notevole: è perfino stata usata come valuta nell’antica Roma e nel Medioevo. Era considerata così preziosa da essere usata come forma di pagamento o scambiata per altri beni.
  6. In Islanda la lana della pecora Lopi è utilizzata come isolante in architettura: compressa e inserita tra le pareti di legno o le travi dei tetti per isolare le case dalle basse temperature (era spesso combinata con altri materiali naturali come muschio, torba o fieno per una maggiore efficacia).
  7. l’Italia è tra i più importanti produttori mondiali di filati e di tessuti di lana. I paesi maggiori produttori sono l’Australia, la Cina e la Nuova Zelanda; seguono, a grande distanza, l’Iran, la Gran Bretagna e l’Argentina.
  8. La lana è usata anche per proteggersi dal caldo. Grazie alle sue proprietà isolanti e traspiranti la lana regola la temperatura corporea, mantenendo freschi in climi caldi e asciutti, motivo per cui viene utilizzata in abbigliamento anche nei deserti e in capi estivi.
  9. Un tappeto di alta qualità può avere fino a un milione di nodi per metro quadrato.
  10. I "tappeti volanti" delle favole, come quelli raccontati in Le mille e una notte, si ispirano ai tappeti in lana orientali che erano considerati magici per il loro design intricato e il loro valore.

Il nostro viaggio nel mondo della lana per i tappeti termina qui. Speriamo di aver soddisfatto tutte le possibili curiosità e di aver trasmesso tutto il nostro amore per questo materiale naturale dalle infinite peculiarità.

Venite a scoprire e accarezzare con mano i nostri tappeti marocchini in lana nel nostro showroom a Milano o sul nostro shop! Vi aspettiamo.